Pio XI è per molti versi un Papa dimenticato
dalla storia. Chiamato a reggere il soglio di San Pietro in anni difficili
e tormentati dalla presenza di feroci dittature, Pio XI si prefisse
di mantenere viva la presenza dell'annuncio cristiano in un contesto
politico che tendeva all'eliminazione dei contenuti religiosi o comunque
caratterizzato da fondamenti statalisti anticristiani. Nell'iter di
Ratti non mancò del tutto la pratica pastorale (si ricordi la coadiutoria
a Barni e la gestione della Diocesi Ambrosiana), praticamente non ebbe
mai una parrocchia, ma si dedicò dapprima all'insegnamento ed in seguito
alle ricerche storico-archivistiche presso la Biblioteca Ambrosiana.
Nel periodo seguente al conflitto mondiale, ebbe modo di mettere in
evidenza le sue doti diplomatiche in difficili legazioni.
Resse per pochi mesi l'archidiocesi di
Milano per essere poi chiamato a succedere a papa Benedetto XV. In particolare
Pio XI è ricordato per aver stipulato l'11 febbraio 1929 il Concordato
tra la Santa Sede e lo Stato Italiano, un atto che ha profondamente
caratterizzato la società civile italiana sostanzialmente fino ad oggi.
Va sottolineato che con questo accordo Pio XI creò lo Stato della Città
del Vaticano. Pur non amando la tecnologia, Egli scelse di dotare il
nuovo stato di tutti quei ritrovati moderni che avrebbero permesso di
far giungere la parola dei Pontefici in ogni angolo della terra. Va
ricordata in particolare l'inaugurazione della Radio Vaticana nel 1931,
la cui progettazione fu curata personalmente da Guglielmo Marconi.
Pio XI va inoltre ricordato per l'impulso
dato all'opera apostolica dell'Azione Cattolica e per la decisione di
nominare i primi vescovi indigeni in Cina dando impulso alle Chiese
Orientali. A Lui si deve anche una nutrita serie di nuovi Santi, tra
cui Giovanni Bosco, Tommaso Moro, Bernadette e Giovanna d'Arco. Tutti
questi interventi aiutano a ravvisare in Pio XI il primo Pontefice dell'epoca
contemporanea in quanto ebbe ben chiaro che la Chiesa nei decenni seguenti
sarebbe stata chiamata ad annunciare il suo messaggio in un mondo profondamente
scristianizzato. A lui va sicuramente riferito il merito di aver dotato
il Vaticano di tutte quelle strutture che ancora oggi permettono al
Pontefice di espletare il proprio mandato spirituale.
CRONOLOGIA ESSENZIALE
Nacque a Desio il 31 maggio del 1857,
quarto figlio di Teresa Galli e del Signor Francesco, che dirigeva una
vecchia filanda.
Entrato in seminario a dieci anni,
nel 1879 fu ordinato sacerdote. Da insegnante di teologia in seminario,
divenne per i suoi meriti di studio prima dottore e poi prefetto della
Biblioteca Ambrosiana, una istituzione culturale che da sempre ha costituito
un vanto della diocesi di Milano.
Per ventisei anni trascorse la vita sui libri, studiando, collezionando
e scrivendo opere di carattere storico, liturgico e agiografico. I suoi
interessi non si limitavano però ai soli temi sacri, ma spaziavano dalla
storia alla letteratura e all'arte. In virtù della sua preparazione
scientifica, nel 1914 fu nominato prefetto della Biblioteca Vaticana.
A conclusione della Grande Guerra, quando i vescovi della Polonia finalmente
libera chiesero al Papa un rappresentante della Santa Sede capace di
difendere i diritti del popolo cristiano, Benedetto XV inviò proprio
il Bibliotecario Achille Ratti, il quale seppe consolidare la presenza cattolica
nell'Est europeo. Tornato in Italia, fu chiamato per breve tempo a reggere
la cattedra che fu di S. Ambrogio nella diocesi di Milano. Il 6 febbraio
1922, il Cardinale Ratti fu eletto Papa, assumendo il nome di Pio XI.
Fin dal principio, l'azione pontificale di Pio XI si fondò sull'asserzione
del pieno rispetto dei diritti della Chiesa, della sua libertà ed indipendenza.